Books
Cette étude retrace l’histoire de la couleur cinématographique, des origines au numérique, en la ... more Cette étude retrace l’histoire de la couleur cinématographique, des origines au numérique, en la considérant dans le cadre d’un champ d’expériences spectatorielles et sociales, portant une attention particulière aux relations avec la culture scientifique, matérielle et visuelle de la couleur.
This study focuses on the history of cinematographic color, from origins to the digital age, by addressing it within a wider field of spectatorial and social experience, with particular emphasis on relationships with scientific, material and visual color culture.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Il cinema portoghese può essere paragonato alle isole Galápagos, che tanto avevano interessato Da... more Il cinema portoghese può essere paragonato alle isole Galápagos, che tanto avevano interessato Darwin perché in esse le dinamiche dell’evoluzione acquistavano carattere di evidenza. Per una concomitanza singolare di fattori, anche il cinema portoghese si è sviluppato seguendo traiettorie evolutive peculiari rispetto ad altre cinematografie più conosciute del mondo europeo e occidentale. Questa singolarità lo rende un oggetto di studio di particolare interesse, poiché la rimessa in discussione delle genealogie acquisite e dei limiti tradizionali dell’esperienza cinematografica, oggi al centro dei film studies e dei media studies, sono parte integrante del suo patrimonio ereditario da oltre mezzo secolo. Soffermandosi su alcuni film chiave di Manoel de Oliveira, António Reis, João César Monteiro e Miguel Gomes, questo studio intende rimarcare il ruolo e l’importanza del cinema portoghese ai fini di un’archeologia dello sguardo cinematografico contemporaneo.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Il colore mantiene sempre un certo grado di inafferrabilità. Nonostante i tentativi di definirlo,... more Il colore mantiene sempre un certo grado di inafferrabilità. Nonostante i tentativi di definirlo, misurarlo, studiarne la fisiologia e la percezione, esso non cessa di apparire come un oggetto scientificamente e culturalmente sfuggente. Il colore sembra possedere una qualità prelogica e precosciente, sembra avere un impatto diretto sui nostri sensi e sul nostro corpo. È una grande questione che ha attraversato la modernità e continua ad attrarci, da Goethe a Wittgenstein, dalla cromoterapia al cognitivismo. Nell’ambito del cinema, delle arti applicate, del design, della pubblicità, il colore ha sempre interessato per il potere di catturare l’attenzione o di distrarla, di rendere più visibili gli oggetti e i segni ma anche di occultarli e mimetizzarli, di indurre, infine, stati emotivi e reazioni corporee. Questo libro ricostruisce la rete intricata dei rapporti tra tecnologie e culture del colore nel cinema italiano, tracciandone una storia archeologica a partire degli anni Trenta sino al caso paradigmatico de "Il deserto rosso".
Bookmarks Related papers MentionsView impact
La monografia ricostruisce in un quadro storico alcune delle riflessioni, delle domande e dei pro... more La monografia ricostruisce in un quadro storico alcune delle riflessioni, delle domande e dei problemi che hanno accompagnato gli sviluppi del colore cinematografico dalle origini fino alla sua affermazione come forma abituale della visione filmica e mediale, nel corso degli anni sessanta.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Edited Books and Journal Issues
Introductory text to the special section guest-edited by Caterina Cucinotta and Federico Pierotti... more Introductory text to the special section guest-edited by Caterina Cucinotta and Federico Pierotti. The authors place their contribution within the framework of the materialist turn that has been taking place, in various disciplines, in the last twenty years. They propose an approach to Portuguese cinema that pays particular attention to the concepts of materiality, film aesthetics and filmmaking practices. The five essays (in English, Portuguese and Spanish) are presented considering the three types of materiality identified by media archaeologist Jussi Parikka: the materiality of cultural practice; the materiality of materials; and the materiality of technologies. The result is a fertil program that will ensure a future to materiality studies in Portuguese cinema. LINK: https://aim.org.pt/ojs/index.php/revista/issue/view/26 |
Texto de introdução ao dossier temático da autoria dos editores convidados Caterina Cucinotta e Federico Pierotti. Os autores situam o seu contributo no quadro do materialist turn que se tem feito sentir, em várias disciplinas, nos últimos vinte anos, para propor uma abordagem ao cinema português que dedica particular atenção aos conceitos de materialidade, estética fílmica e práticas cinematográficas. Os cinco ensaios do dossier (em português, inglês e espanhol) são apresentados à luz dos três tipos de materialidade identificados pelo arqueólogo dos média Jussi Parikka: a materialidade da prática cultural; a materialidade dos materiais; e a materialidade da tecnologia. O resultado é um programa fértil que promete assegurar o futuro dos estudos da materialidade no cinema português. LINK: https://aim.org.pt/ojs/index.php/revista/issue/view/26
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Il dossier monografico Immagini industriose riflette sul ruolo che il cinema e i media hanno gioc... more Il dossier monografico Immagini industriose riflette sul ruolo che il cinema e i media hanno giocato nel descrivere, analizzare e promuovere l’industria italiana in una fase trasformativa cruciale per lo sviluppo del Paese: il periodo intercorso tra il secondo dopoguerra e gli anni del boom economico. Particolare attenzione è riservata alla produzione di utility film, attraverso dieci casi di studio che consentono la parziale mappatura di un’area di ricerca che negli ultimi anni si è andata arricchendo di nuove prospettive metodologiche. I saggi qui presentati passano in rassegna alcuni dei nodi strategici per la modernizzazione nazionale: dalla ricostruzione edilizia ai trasporti, dalla questione meridionale all’industrializzazione, dalla produzione di energia alla diffusione di nuove tecnologie, oggetti e stili di consumo.
The monographic issue Industrious Images reflects upon the role that cinema and other medias played in describing, analyzing and promoting the national industry at a crucial stage of Italian development, i.e. between the aftermath of WW2 and the economic Boom. The issue devotes greater attention to utility films, through ten case studies, partly mapping a research field that new methodological perspectives recently enriched. The articles discuss some issues of paramount relevance for Italian modernization: housing reconstruction and transportation; the “Southern question” and industrialization; energy production and new technologies, objects and consumption.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Attraverso quarantacinque film esemplari, riletti secondo una pluralità di prospettive e metodi d... more Attraverso quarantacinque film esemplari, riletti secondo una pluralità di prospettive e metodi d'indagine, il volume compone un affresco inedito del cinema come arte dello sguardo, dalle vedute dei fratelli Lumière sino alla rivoluzione digitale di Matrix.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Questo dossier monografico dei "Quaderni del CSCI" intende dar conto dei possibili filoni di rice... more Questo dossier monografico dei "Quaderni del CSCI" intende dar conto dei possibili filoni di ricerca verso i quali si sono indirizzati negli ultimi anni gli studi sulle tecniche e sulle pratiche del cinema italiano, un ambito che si prospetta oggi particolarmente ricco e complesso. Ci proponiamo in questo modo di mettere in campo un ampio spettro di questioni e problemi, che, pur senza ambire ad alcuna pretesa di esaustività, siano in grado di offrire uno sguardo d’insieme su alcune delle linee di indagine e delle ricerche in corso.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Con il presente n. 7 di “Immagine” proponiamo sette contributi dedicati al cinema italiano. Il vo... more Con il presente n. 7 di “Immagine” proponiamo sette contributi dedicati al cinema italiano. Il volume si apre con un saggio in cui Gian Piero Brunetta propone un’ampia ricognizione sulla storiografia del cinema muto italiano, ricostruendo dettagliatamente tappe e protagonisti di un lungo percorso che, iniziato con il lavoro pionieristico di Francesco Pasinetti e Maria Adriana Prolo, prosegue ancora oggi, ponendo l’atten¬zione su problemi e prospettive tutt’altro che settoriali, ma al contrario di grande importanza per la storiografia cinematografica tutta. La seconda parte del numero – considerando il saggio di apertura come sezione a sé, per la ricchezza dello sguardo prospettico e l’ampiezza dei contenuti – propone una rassegna di casi di studio sul cinema italiano nel periodo compreso tra il secondo dopoguerra e i primi anni Sessanta.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Il dossier monografico intende dar conto dei possibili filoni di ricerca verso i quali si sono in... more Il dossier monografico intende dar conto dei possibili filoni di ricerca verso i quali si sono indirizzati negli ultimi anni gli studi sulle tecniche e sulle pratiche del cinema italiano. Ci proponiamo in questo modo di mettere in campo un ampio spettro di questioni e problemi, che, pur senza ambire ad alcuna pretesa di esaustività, siano in grado di offrire uno sguardo d’insieme su alcune delle linee di indagine e delle ricerche in corso.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Articles
Quoique invisibles à l’œil humain, les radiations infrarouges et ultraviolettes peuvent être enre... more Quoique invisibles à l’œil humain, les radiations infrarouges et ultraviolettes peuvent être enregistrées et donner vie à des images. Partant de ce postulat, je me propose dans cet article de mettre en évidence comment un fort intérêt pour les images obtenues dans le spectre infrarouge et ultraviolet est apparu dès les premières décennies du XXe siècle, soulevant une série de questions qui allaient prendre de l’ampleur au cours du siècle. Dans ce cadre, je me propose également d’esquisser un état de l’art autour des années 1910 à partir d’une exploration des sources contemporaines publiées en France dans les domaines de la photographie, du cinéma et de la vulgarisation scientifique.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Tabou (2012) repense la mémoire des événements historiques par le biais d’un exercice sur les for... more Tabou (2012) repense la mémoire des événements historiques par le biais d’un exercice sur les formes de regard et d’écoute. En travaillant sur le temps et sur l’anachronisme, le film de Miguel Gomes élabore une réflexion sur le caractère contemporain des images et des sons en tant qu’archives de la mémoire individuelle et collective. Cette réflexion se développe à travers différentes stratégies visuelles et sonores. En particulier, dans la deuxième partie du film, la mémoire intime et secrète du souvenir individuel est mélangée à la mémoire collective des images du xxe siècle ; les images et les sons ne renvoient pas à une mémoire subjective ou à un processus cognitif, mais plutôt à une mémoire multiforme et multitemporelle. En prenant en compte ce mélange de regards et d’écoutes, l’article va tenter de résumer trois figures exemplaires : l’esthétique de la trace ; l’asynchronisme ; et le pouvoir des images et des sons.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Comme l’a montré l’étude de Noam Elcott sur l’artificial darkness, les origines du médium cinémat... more Comme l’a montré l’étude de Noam Elcott sur l’artificial darkness, les origines du médium cinématographique peuvent s’inscrire dans un tournant épistémologique qui redéfinit le statut du noir, et de toutes les autres couleurs, à partir de la subjectivité physiologique de l’observateur. À l’instar des autres dispositifs de l’artificial darkness, la salle de cinéma, est elle aussi un lieu dans lequel le contrôle des conditions d’obscurité impose une discipline du corps entièrement inféodée à la réception des images. La double opposition obscurité/luminosité et noir/blanc détermine les conditions de possibilité de l’expérience cinématographique, grâce aux éléments qui constituent la base de son dispositif : une salle obscure, un projecteur émettant de la lumière, une pellicule transparente et un écran blanc.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Sulla scorta del filone di indagine che mette in relazione gli utility film con la nozione foucau... more Sulla scorta del filone di indagine che mette in relazione gli utility film con la nozione foucaultiana di governamentalità biopolitica, l’articolo analizza due film addestrativi (La velocità di lavoro, Fiat 1953 e MC 24, Olivetti 1962) e due film industriali destinati a un pubblico generalista (Incontro con la Olivetti, 1950 e Infermeria di fabbrica, Olivetti 1951). Questi casi di studio mostrano come, nel secondo dopoguerra, una serie di problemi al centro della riflessione psicotecnica primo novecentesca (fatica, ergonomia, attenzione, salute e sicurezza) trovi nel medium cinematografico nuove opportunità di rilancio e di divulgazione: da un lato, i due film addestrativi pongono l’accento sull’aspetto efficientistico e produttivistico, facendo proprio un paradigma di derivazione taylorista; dall’altro, i due film generalisti rivelano una visione eudemonistica tributaria delle scienze del lavoro europee d’inizio secolo. | Based on the line of investigation that relates utility films to the Foucauldian concept of biopolitical governmentality, this article analyses two specific training films (La velocità di lavoro, Fiat 1953 and MC 24, Olivetti 1962) and two industrial films intended for a general public (Incontro con la Olivetti, 1950 and Infermeria di fabbrica, Olivetti 1951). These case studies show how, after the Second World War, the industrial film created new opportunities for the reintroduction and dissemination of several early twentieth-century psychotechnical problems (fatigue, ergonomics, attention, health, and safety). On the one hand, the first group of films highlights efficiency and productivity, embracing a Taylorist paradigm; on the other hand, the second group reveals a eudemonistic vision that derives from European science of work from the 1910s and 1920s.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Recensione del volume "Italian Industrial Literature and Film. Perspectives on the Representation... more Recensione del volume "Italian Industrial Literature and Film. Perspectives on the Representation of Postwar Labor", a cura di Carlo Baghetti, Jim Carter e Lorenzo Marmo, edito all’interno della collana Italian Modernities, curata da Pierpaolo Antonello e Robert Gordon per i tipi di Peter Lang (Oxford, 2021). | Review of the book "Italian Industrial Literature and Film. Perspectives on the Representation of Postwar Labor", edited by Carlo Baghetti, Jim Carter and Lorenzo Marmo, a volume of the series Italian Modernities, curated by Pierpaolo Antonello and Robert Gordon (Peter Lang, Oxford, 2021).
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Il saggio propone una riflessione sul rapporto tra storia del cinema e studi visuali, attraverso ... more Il saggio propone una riflessione sul rapporto tra storia del cinema e studi visuali, attraverso l’esempio de Il deserto rosso di Michelangelo Antonioni. Fare storia del cinema dalla prospettiva della cultura visuale presuppone una postura metodologica che, contaminando le acquisizioni della new film history e dell’archeologia dei media con l’interesse per lo studio dei regimi scopici, restituisce centralità a nuovi oggetti, promuove domande sollevate dal confronto con inedite fonti, pensa connessioni possibili tra oggetti apparentemente irrelati. | The essay offers a reflection on the relationship between film history and visual studies through the example of Michelangelo Antonioni's The Red Desert. Doing film history from the perspective of visual culture presupposes a methodological posture that, by contaminating the acquisitions of new film history and media archaeology with an interest in the study of scopic regimes, restores centrality to new objects, promotes questions raised by confrontation with unseen sources, and thinks possible connections between seemingly unrelated objects.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Cet article s’intéresse au rapport des films de Miguel Gomes à la tradition du regard contemplati... more Cet article s’intéresse au rapport des films de Miguel Gomes à la tradition du regard contemplatif qui caractérise le cinéma de l’école portugaise. Dans la première partie, nous examinons les différentes formes de regard suspensif que l’on peut trouver dans la filmographie du cinéaste. Ces formes qui évoquent le plus directement le régime contemplatif du medium sont considérées, chez Gomes, dans une perspective historique. Dans la seconde partie, une analyse détaillée de Tabou nous aidera à voir comment le rapport entre action et suspension contribue à créer une dimension temporelle complexe. | This article aims to reflect on the relationship between Miguel Gomes’s films and a contemplative approach typical of Portuguese cinema. In the first part, we look at different ways of seeing that characterize the director’s filmography. His films consider from a historical perspective those ways that evoke a contemplative gaze most overtly. In the second part, a detailed analysis of Tabu will help us in seeing how the relationship between action and contemplation contributes to creating a complex time dimension.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
L’articolo propone uno sguardo d’insieme sulla produzione filmica Olivetti degli anni Cinquanta e... more L’articolo propone uno sguardo d’insieme sulla produzione filmica Olivetti degli anni Cinquanta e Sessanta, attraverso una riflessione sul ruolo del cinema nel quadro del più ampio Medienverbund olivettiano. Dopo una ricognizione quantitativa della produzione del periodo, il saggio si focalizza sui cosiddetti ‘tecno-film’, per delineare alcune delle strategie formali sottostanti alla loro realizzazione e una serie di questioni legate al contesto produttivo, distributivo e istituzionale.
Designing the future. The Olivetti techno-film: politics, technology and media. This essay aims to provide an overview of Olivetti’s cinematographic production of the 1950s and 1960s, by means of a reflection on the role of cinema within the context of the wider media network created by the Italian company. After mapping the production of the selected period, the essay focuses on the so-called ‘technofilms’, in order to outline some of the formal strategies underlying their making, as well as a number of issues relating to their production, distribution and institutional contexts.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Since the early twentieth century, colour has been used for the purposes of improving health, wel... more Since the early twentieth century, colour has been used for the purposes of improving health, well-being and safety, optimising productivity, reducing accidents, and minimising fatigue and stress. In the context of these interests, it became highly important to systematically study the reactions that colour could have on a standard subject, in order to manage and regulate the space and time of the experience, from work to leisure, education to treatment. These chromo-technics of regulation can now be studied based on one of the possible meanings of the concept of ‘biopolitics’ as proposed by Michel Foucault. The essay focuses on Italy and particularly the period between 1957 and 1964, when several initiatives dedicated to colour were implemented. These were years of strong national economic growth and increased life expectancy, giving rise to a growing wave of ‘chromophilia’. I aim to highlight several points of convergence between the dissemination of chromo-technics and Red Desert (Il deserto rosso, Michelangelo Antononi, 1964) in order to demonstrate how the film develops a subtle consideration of colour Biopolitics at the centre of contemporary visual culture.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
"La vita agra" di Lizzani merita oggi di essere ripensato come un’emergenza sintomatica in grado ... more "La vita agra" di Lizzani merita oggi di essere ripensato come un’emergenza sintomatica in grado di far luce su un contesto di esperienze mediali toccato nel profondo dalle dinamiche del cambiamento e della modernizzazione. Il ruolo e la funzione dell’operazione di Lizzani si possono cogliere appieno se si considera il film come una riflessione che sviluppa in una direzione laterale i temi e le esperienze al centro del romanzo di Bianciardi. Questo cambio di prospettiva consente di cogliere meglio il senso del film e di comprenderne le varianti e le licenze rispetto al testo di partenza. L’analisi delle procedure narrative e stilistiche adottate dal regista e dai suoi collaboratori mette in luce una tensione formale che in fondo riflette le ambivalenze e le contraddizioni che il film puntava a ricomporre.
Bookmarks Related papers MentionsView impact
Uploads
Books
This study focuses on the history of cinematographic color, from origins to the digital age, by addressing it within a wider field of spectatorial and social experience, with particular emphasis on relationships with scientific, material and visual color culture.
Edited Books and Journal Issues
Texto de introdução ao dossier temático da autoria dos editores convidados Caterina Cucinotta e Federico Pierotti. Os autores situam o seu contributo no quadro do materialist turn que se tem feito sentir, em várias disciplinas, nos últimos vinte anos, para propor uma abordagem ao cinema português que dedica particular atenção aos conceitos de materialidade, estética fílmica e práticas cinematográficas. Os cinco ensaios do dossier (em português, inglês e espanhol) são apresentados à luz dos três tipos de materialidade identificados pelo arqueólogo dos média Jussi Parikka: a materialidade da prática cultural; a materialidade dos materiais; e a materialidade da tecnologia. O resultado é um programa fértil que promete assegurar o futuro dos estudos da materialidade no cinema português. LINK: https://aim.org.pt/ojs/index.php/revista/issue/view/26
The monographic issue Industrious Images reflects upon the role that cinema and other medias played in describing, analyzing and promoting the national industry at a crucial stage of Italian development, i.e. between the aftermath of WW2 and the economic Boom. The issue devotes greater attention to utility films, through ten case studies, partly mapping a research field that new methodological perspectives recently enriched. The articles discuss some issues of paramount relevance for Italian modernization: housing reconstruction and transportation; the “Southern question” and industrialization; energy production and new technologies, objects and consumption.
Articles
Designing the future. The Olivetti techno-film: politics, technology and media. This essay aims to provide an overview of Olivetti’s cinematographic production of the 1950s and 1960s, by means of a reflection on the role of cinema within the context of the wider media network created by the Italian company. After mapping the production of the selected period, the essay focuses on the so-called ‘technofilms’, in order to outline some of the formal strategies underlying their making, as well as a number of issues relating to their production, distribution and institutional contexts.
This study focuses on the history of cinematographic color, from origins to the digital age, by addressing it within a wider field of spectatorial and social experience, with particular emphasis on relationships with scientific, material and visual color culture.
Texto de introdução ao dossier temático da autoria dos editores convidados Caterina Cucinotta e Federico Pierotti. Os autores situam o seu contributo no quadro do materialist turn que se tem feito sentir, em várias disciplinas, nos últimos vinte anos, para propor uma abordagem ao cinema português que dedica particular atenção aos conceitos de materialidade, estética fílmica e práticas cinematográficas. Os cinco ensaios do dossier (em português, inglês e espanhol) são apresentados à luz dos três tipos de materialidade identificados pelo arqueólogo dos média Jussi Parikka: a materialidade da prática cultural; a materialidade dos materiais; e a materialidade da tecnologia. O resultado é um programa fértil que promete assegurar o futuro dos estudos da materialidade no cinema português. LINK: https://aim.org.pt/ojs/index.php/revista/issue/view/26
The monographic issue Industrious Images reflects upon the role that cinema and other medias played in describing, analyzing and promoting the national industry at a crucial stage of Italian development, i.e. between the aftermath of WW2 and the economic Boom. The issue devotes greater attention to utility films, through ten case studies, partly mapping a research field that new methodological perspectives recently enriched. The articles discuss some issues of paramount relevance for Italian modernization: housing reconstruction and transportation; the “Southern question” and industrialization; energy production and new technologies, objects and consumption.
Designing the future. The Olivetti techno-film: politics, technology and media. This essay aims to provide an overview of Olivetti’s cinematographic production of the 1950s and 1960s, by means of a reflection on the role of cinema within the context of the wider media network created by the Italian company. After mapping the production of the selected period, the essay focuses on the so-called ‘technofilms’, in order to outline some of the formal strategies underlying their making, as well as a number of issues relating to their production, distribution and institutional contexts.
Profilo professionale di Vasco Ronchi (1897-1988), dedicato agli articoli tecnici, scientifici e divulgativi sul cinema e sulla fotografia scritti tra gli anni trenta e gli anni sessanta.
Scheda filmica di "Novecento" (Bernardo Bertolucci, 1976) dedicata all'uso della "verticale Ventimiglia" per la realizzazione dei titoli di testa con "Il quarto stato" di Pellizza da Volpedo.
Scheda filmica di "Il ragazzo invisibile. Seconda generazione" (Gabriele Salvatores, Italia, 2018) dedicata all'impiego del sistema colorimetrico digitale ACES.
Info and registration: chroma@outlook.it
29-30 October 2020. Confirmed keynote speakers: Paulo Cunha (Universidade da Beira Interior); Malte Hagener (Philipps-Universität Marburg).
– Ligações históricas, transferências culturais, relações e trocas recíprocas entre Itália e Portugal no âmbito do cinema e dos media;
– Crítica genética e génese do filme: da produção às práticas materiais;
– Novas fontes e documentos para o estudo da materialidade;
– As fases do processo criativo: escrita, argumento, story board;
– Censura política e auto-censura;
– O trabalho do actor e o processo criativo no gesto e no corpo revestido;
– O trabalho no set: cenários, figurinos e adereços;
– As tecnologias sonoras: desenho de som, vozes, ruídos, músicas;
– As tecnologias visuais: película, fotografia, iluminação, novos suportes e instrumentos;
– Novos suportes para novos formatos: o video essay;
– Materialidade e género: ofícios, saberes e profissionalismo em relação com a identidade de género;
– Da cultura material à cultura visual: os objectos, os corpos e os dispositivos como agentes do olhar.