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Sol cerca la crescita nei mercati extra Ue. La spinta dell’M&A

Il gruppo investe 200 milioni nella capacità produttiva per i gas tecnici. L’assistenza a domicilio accelera. L’impatto della frenata economica in Europa

di Vittorio Carlini

6' di lettura

La ricerca, ferma restando la centralità del Vecchio continente, della crescita nei mercati extra europei. È tra i focus di Sol, di cui la Lettera al risparmiatore ha sentito i vertici aziendali, a sostegno del business. Si tratta di un fil rouge il quale, a ben vedere, è riscontrabile in diverse mosse e strategie del gruppo.

Il mondo indiano

Così, ad esempio, può ricordarsi l’India. Nel recente passato la società ha realizzato un’intesa con la famiglia Agarwal. L’accordo ha portato ad un duplice sviluppo: da un lato, è stata creata una jv (di cui Sol ha il controllo) presente nella vendita di gas puri e purissimi; dall’altro, l’azienda italiana ha acquisito il 100% di una newco attiva nelle rinnovabili e nei gas dell’aria, tecnici e medicinali. Il business, nel Paese degli elefanti, è concentrato essenzialmente proprio nella divisione dei Gas tecnici. Per il 2024 l’obiettivo è arrivare ad un giro d’affari complessivo, generato in loco, intorno ai 30 milioni di euro. Si tratta di una volontà di espansione sostenuta dagli stessi investimenti nella base produttiva. Ad oggi in India Sol ha due strutture per la realizzazione di ossigeno, azoto ed argon. Entro il 2024, a Ranipet, entrerà in funzione un’altro impianto per il frazionamento dell’aria. L’investimento vale circa 18 milioni e porterà, oltre ad incrementare la capacità produttiva, alla realizzazione di gas di sempre maggiore purezza. Un progetto il quale, amplificando e diversificando l’offerta, permette di servire al meglio mercati finali quali l’elettronica o la lavorazione dei preziosi. Si prevede l’ espansione anche nell’Home care? Finora, vista la non sufficiente regolamentazione in materia, la risposta è negativa. Seppure, in attesa che si concretizzi la condizione indicata, l’opzione è sul tavolo.

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Dall’India alla Cina. Anche qui il fil rouge dei ricavi extra europei continua a srotolarsi. Nell’ex Regno di mezzo, seppure sussista una limitata presenza nell’assistenza a domicilio, il business è soprattutto incentrato sui Gas tecnici. Il target economico finanziario? Arrivare, nel prossimo esercizio, a circa 20 milioni di ricavi “made in China”.

NOVE MESI A CONFRONTO
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Il sud America

Cifra più alta invece, e non potrebbe essere diversamente vista la storica presenza nell’Home care in Brasile, per il Sud America. Qui l’obiettivo, sempre nel 2024, è salire intorno ai 50 milioni di fatturato. Nel Continente latino americano Sol ha, per l’appunto, una solida presenza nello Stato carioca. In particolare, nell’assistenza domiciliare. Non mancano, però, i Techical gas. In tal senso è rilevante l’alleanza con il gruppo famigliare ecuadoregno Conauto. Un’intesa che, tra le altre cose, ha portato in dote l’impianto per il frazionamento dell’aria che serve lo stesso Ecuador e il nord del Perù (peraltro già parzialmente raggiunto tramite le società che rientrano nell’operazione). La volontà ulteriore? Puntare nel medio periodo, anche con l’M&A, all’espansione in altri Stati quali, ad esempio, la Colombia. Ciò detto, al di là dei mercati specifici, il fil rouge della ricerca dell’espansione extra europea è nei fatti. Una strategia la quale, vista la stessa natura di azienda famigliare di Sol, si articola anche tramite partnership con altre realtà dove il controllo è in mano a una famiglia imprenditoriale.

RICAVI E DIVISIONI
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Il rischio macroeconomico

Tutto facile come bere un bicchiere d’acqua, quindi? La realtà è più complicata. Il risparmiatore esprime una preoccupazione. Il rialzo dei tassi voluto dalle banche centrali, per contrastare l’inflazione, ha mandato in recessione - o frenato - diverse economie in Europa. Si tratta di uno scenario negativo che, da un lato, induce molte imprese a mettere in stand by gli investimenti; e che, dall’altro, rischia di ridurre la domanda dei prodotti di Sol. Soprattutto nel mondo dei gas tecnici.

Il gruppo, invitando ad un’analisi più articolata, non condivide il timore. Nonostante il boom espansivo subito dopo il Covid - dice l’azienda - nel 2021 e 2022 le economie hanno proseguito nella loro crescita. Vero! Nel 2023, complice la variabile geopolitica, si assiste ad un assestamento. Tanto che il mercato di riferimento dei gas tecnici, da una parte, nel secondo semestre dell’anno ha rallentato rispetto allo stesso periodo del 2022; e dall’altra, - afferma sempre Sol - il trend è previsto continuare nella prima parte del 2024. Ciò detto, però, la stima è per una ripresa del settore nella seconda parte dello stesso 2024. Quindi conclude l’azienda, unitamente al fatto che la diversificazione geografica del business limita il rischio, non è visto un particolare problema su questo fronte. Al di là di ciò, può ulteriormente obiettarsi che la dinamica inflattiva, seppure in calo, è ancora presente. Si tratta di un maggiore costo, ad esempio dell’energia, che impatta sui margini aziendali. Corretto, sottolinea il gruppo il quale, tuttavia, ribatte: la questione va gestita e, come mostra il recente track record, il gruppo è in grado di farlo. Certo: gli aiuti statali, in favore delle aziende energivore, sono venuti meno. E però, è l’indicazione, da un lato gli oneri energetici sono in calo; e, dall’altro, l’azienda -anche grazie alle maggiori efficienze operative - prevede a fine del 2023 di mantenere l’Ebitda margin su buoni livelli.

Fin qui alcune considerazioni riguardo ad espansione internazionale, dinamiche macroeconomiche e costi energetici. Il risparmiatore, però, è interessato allo stesso andamento economico finanziario. Sotto questo aspetto i ricavi, nei primi nove mesi del 2023, sono saliti del 7,3% rispetto ad un anno prima (+5,2% a pari perimetro). Il dato consolidato è l’effetto del duplice andamento della divisione dei Gas tecnici e di quella dell’Home care. La prima è cresciuta del 2,1% mentre la seconda, spinta anche dalla operazioni straordinarie (vedere box sotto i grafici) ha visto le vendite incrementare del 14,0%.

LA STORIA DEI MARGINI
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Già, incrementare. A ben vedere l’assistenza a domicilio è articolata in tre aree. La prima (30% dei ricavi della divisione) è la cosiddetta ossigenoterapia. Qui Sol, oltre a consolidare il business nei mercati dove ha una presenza importante, punta ad espandersi in zone quali Cina o Est Europa. La seconda, invece, è costituita dai servizi, sempre nell’ambito respiratorio, ma diversi dall’ossigenoterapia. Ad esempio: quelli legati alla ventilazione meccanica. Si tratta di un’area che vale circa il 40% del giro d’affari dell’Home care e che è prevista, più o meno, mantenere l’attuale peso sui ricavi. Infine, gli altri services al di fuori dell’ambito respiratorio: dalle cure palliative fino alla somministrazione di farmaci o nutrimenti. Ad oggi generano intorno al 30% del fatturato della divisione. La previsione nel medio periodo? È che la loro incidenza aumenti a discapito di quella dell’ossigenoterapia. Ciò considerato, rispetto all’Home care in generale e più nell’immediato, l’attesa, sull’intero 2023, è per una crescita della divisione in linea con l’andamento dei primi nove mesi. Differente, invece, la situazione nei Gas tecnici. Al di là della minore velocità di espansione, in questo caso un focus aziendale è sulla base produttiva. Sol, nel 2023, stima circa 200 milioni di Capex (senza considerare l’M&A). Di questi una grande parte è indirizzata sulle infrastrutture: dall’ammodernamento degli impianti all’acquisto di apparecchiature fino all’Information technology. Sennonché, uno sforzo riguarda l’espansione della capacità produttiva proprio dei Technical gas. L’impegno, nel triennio tra il 2023 e il 2025, è intorno a 150 milioni. Si tratta di investimenti capitalizzati indirizzati verso strutture in differenti Paesi: dall’India alla germania fino alla Grecia. Nello Stato ellenico, ad esempio, il gruppo già possiede un impianto. Tra fine del 2024 e inizio 2025 è previsto l’avvio, in quel di Salonicco, di un’altra struttura per il frazionamento dell’aria.

Insomma: è chiaro lo sforzo per sostenere i Gas tecnici. I quali, nonostante il calo delle quotazioni dell’energia -e la conseguente riduzione dei prezzi dei gas -, alla fine del 2023 dovrebbero crescere leggermente rispetto al 2022, o confermarsi sui medesimi livelli.

Prospettive e Borsa

A fronte di un simile contesto quali allora le dinamiche del titolo in Borsa e le prospettive del business? Le azioni di Sol, da inizio anno e secondo il terminale Bloomberg, guadagnano 55,08% (chiusura al 14/12/2023). Il rapporto tra prezzo e utili, sul 2023, è stimato a 17,5 volte. Cioè: un dato superiore a quello del 2022 (12,1) e all’interno della forchetta - minimo 11,95 (2011) e massimo 23,94 (2017) - degli ultimi 13 anni. Riguardo, invece, al business per la fine del 2023 Sol indica delle prospettive di buona crescita, con la maggiore accelerazione dell’Home care rispetto ai Gas tecnici.

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