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Soges Spa, dopo la quotazione cresce e acquisisce

In fase di collocamento, il Gruppo ha raccolto 2,4 milioni di euro. Il flottante è del 21,18% e la capitalizzazione di mercato all’Ipo è pari a circa 11,6 milioni di euro. Parte delle risorse è destinata all’acquisizione (in corso) di nuove gestioni su tutto il territorio nazionale

di Laura Cavestri

3' di lettura

A poche settimane dalla quotazione, lo scorso 12 giugno, sul segmento Euronext Growth Milan di Borsa Italiana, Soges - Pmi attiva nella gestione diretta di strutture ricettive di pregio, 4 stelle o residenze d’epoca localizzate in Toscana - Soges Group, in quersto mese di luglio, ha sottoscritto un contratto di affitto di azienda per la gestione dell’Hotel Malaspina a Firenze, chiuso dal periodo del Covid, che dispone attualmente di 31 camere, di cui 9 singole e 22 doppie. L’obiettivo di Soges è di riqualificarlo. Inoltre, ha perfezionato l’acquisto dell’immobile e del ramo d’azienda alberghiera “Hotel Borgo di Cortefreda”. A giugno, era stata acquisita la gestione della Dependance dell’Hotel Art Atelier di Firenze, esterna ed attigua alla struttura con conseguente ampliamento di ulteriori 14 camere gestite e l’unificazione a livello gestionale delle due strutture (dal 1° luglio, il numero di unità gestite dell’hotel Art Atelier è quindi passato da 19 a 33 camere). Infine, è stato prorogato, di comune accordo tra le parti, il termine per il closing dell’operazione di acquisto dell’azienda alberghiera “Park Hotel Chianti”, già in gestione a Soges, originariamente previsto entro il 31 luglio 2024 è posticipato al 30 settembre 2024.

In fase di collocamento Soges Group ha raccolto 2,4 milioni di euro. Il flottante è del 21,18% e la capitalizzazione di mercato all’Ipo è pari a circa 11,6 milioni di euro. Parte delle risorse sarà destinata all’acquisizione di nuove gestioni su tutto il territorio nazionale.

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«L’ingresso in Borsa - ha spiegato Andrea Galardi co-founder e amministratore delegato di Soges Group Spa - rappresenta una tappa fondamentale nel nostro percorso di crescita, un’opportunità per accelerare ulteriormente il nostro sviluppo. Siamo fiduciosi che il nostro business model semplice, scalabile ed efficace ci consentirà di massimizzare i ricavi e la marginalità in un settore in forte espansione e ricco di opportunità, ma stanco e bisognoso di operatori solidi e professionali. Siamo pronti a rafforzare la nostra presenza in Toscana e a espanderci su tutto il territorio nazionale; grazie alla centralizzazione di singoli reparti strategici, offriamo agli imprenditori accesso a professionisti esperti in aree chiave come il revenue management, la comunicazione, le vendite e l’IT per aiutarli a sostenere la redditività delle strutture, in un contesto turistico sempre più globalizzato».

Secondo un’analisi pubblicata a marzo da MarketLine (dal titolo «Market Industry Profile, Travel & Tourism in Italy») si stima che in Italia il mercato dell’hospitality raggiungerà un valore complessivo di circa 72 miliardi di euro entro il 2027, con un Cagr 2022-27 del 10,8 per cento. A guidare questo trend contribuiranno, in analogia al mercato europeo, la crescente domanda di hotel e di altre strutture ricettive, l’aumento della popolazione mondiale, la significativa ripresa attesa dell’industria dei viaggi e del turismo, gli eventi sportivi e commerciali internazionali - in programma nei prossimi anni - e l’implementazione delle misure di sostegno al settore turistico del Governo italiano in relazione al Pnrr.

Tuttavia, sebbene l’Italia vanti un’offerta alberghiera di oltre 32mila strutture, a differenza di Paesi come la Spagna e la Francia, dove le catene alberghiere rappresentano rispettivamente il 39% e il 21% delle strutture, mostra una loro bassa penetrazione, con solo il 7% del totale, molto al di sotto della media europea del 18,5 per cento. Nel dettaglio, il settore alberghiero italiano risulta principalmente caratterizzato da hotel a 3 e 4 stelle con un numero di camere inferiori a 100, ma nel periodo 2014-2022 si è evidenziata una decisa crescita dei segmenti a 5 e 4 stelle e una complementare riduzione delle quote di mercato delle struttura ad 1 e 2 stelle.

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