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Sanlorenzo fa rotta sul business dei servizi. Focus sulle acquisizioni

Yacht e lusso. L’azienda nautica vuole accelerare nell’Asia Pacifico e supporta l’innovazione ecosostenibile. Il nodo dei tassi negli Usa e il rischio della Cina

di Vittorio Carlini

6' di lettura

Spingere, senza dimenticare l’America e l’Europa, il business nell’Asia-Pacifico. Poi: aumentare l’incidenza dei servizi sul giro d’affari complessivo. Ancora: sfruttare la leva dell’M&A per concretizzare la strategia aziendale. Sono tra i focus di Sanlorenzo, di cui la Lettera al risparmiatore ha sentito i vertici, a sostegno del business.

Fatturato e geografie

Quest’ultimo, rispetto al rapporto tra geografie e fatturato, è stato contraddistinto - negli ultimi esercizi - dalle seguenti dinamiche. Nel 2020 l’Europa valeva il 51,1% dei ricavi totali. A fine del 2022 l’incidenza è salita al 56,3% per, successivamente, arrivare al 61,9% nei primi nove mesi del 2023. Le Americhe - essenzialmente gli Stati Uniti - sono, dal canto loro, passati dal 18,1% del giro d’affari (2020) al 23,2% dello scorso anno. Al 30/9/2023 la rilevanza è, tuttavia, calata all’11,6%. Il Medio Oriente-Africa, invece, è rimasto più o meno stabile: pesava l’8,1% sul fatturato nel 2020 e, a fine settembre 2023, si è assestato all’8,8%. Infine: l’Asia-Pacifico. Qui assistiamo ad una discesa dell’incidenza delle vendite sul totale complessivo: era il 22,7% nel 2020 e attualmente è il 10%.

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RICAVI E AREE GEOGRAFICHE
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Crescita in Apac

Nonostante il calo - in scia ad una domanda volatile- , Sanlorenzo scommette sull’incremento strutturale delle vendite in quell’area. L’obiettivo, nel medio periodo, è arrivare a generare fino circa al 20% del fatturato in Apac. Una mano potrà darla il nuovo canale di distribuzione diretto che si va costituendo grazie allo shopping del dealer Simpson Marine.

La due diligence sulla società - che a fine 2023 dovrebbe generare circa 100 milioni di dollari di ricavi - è stata definita. Il closing è atteso entro gennaio del 2024. Si tratta di una mossa la quale consente di avere un’articolata rete distributiva (12 showroom e 10 centri servizi) essenziale per aumentare le vendite in quei mercati.

Tutto facile come bere un bicchiere d’acqua, quindi? Il contesto è più complicato. Il risparmiatore rimarca che l’economia di Pechino, anche a causa della crisi immobiliare, è in frenata. Una condizione la quale, vista l’importanza del mercato cinese, può impattare il business e i piani di espansione nella stessa Apac. La società, invitando ad un’analisi più articolata, rigetta il timore. Dapprima, viene ricordato, le vendite ad oggi realizzate nella Cina continentale valgono circa 3% del fatturato totale. Una percentuale, insomma, limitata. La quale peraltro, vista la buona domanda globale di barche, può in ipotesi essere financo sostituita – magari parzialmente- con altri acquirenti non cinesi. Non solo. Il Governo di Pechino, dice sempre Sanlorenzo, ha stimolato la costruzione di diverse marine (tra Hong Kong e Macao) e sviluppato una Tax free zone nell’isola di Hainan.

Tutte mosse finalizzate a sostenere il settore degli yacht. A fronte di un simile contesto, dice l’azienda, la Cina non è vista quale pericolo. Anzi! È un mercato con importanti potenzialità. Ciò detto, tuttavia, può ulteriormente obiettarsi che tra Washington e Pechino è in atto una guerra commerciale.

La variabile geopolitica rischia di penalizzare le società occidentali, compresa Sanlorenzo. Il problema, ribatte il produttore di yacht, in realtà riguarda di più altri settori. La qualità, il design e l’efficienza delle imbarcazioni del gruppo - afferma l’azienda- da una parte continuano ad essere apprezzati dai clienti cinesi; e, dall’altra, non sono allo stato attuale riproducibili dalle realtà locali. Di conseguenza, è la conclusione, Sanlorenzo non vede un particolare problema sul tema in oggetto. Ma non è solo l’espansione nell’Asia-Pacifico. Unitamente alla maggiore articolazione globale del canale di vendita diretto, altro focus è il mondo dei servizi. Sanlorenzo, su questo fronte, ha realizzato - a dicembre del 2022 - l’acquisizione di Equinoxe (controvalore di 2,1 milioni).

La società è attiva nei servizi cosiddetti di charter. Vale a dire: il noleggio a pagamento, per un determinato periodo di tempo, di un’imbarcazione completa di equipaggio.

La mossa, che contribuisce a sviluppare la “Sanlorenzo charter fleet”, si inserisce nella strategia – indicata nel piano d’impresa 2023-2025 – d’incrementare per l’appunto l’offerta di servizi a valore aggiunto. Ad oggi questa tipologia di attività vale intorno all’1% del fatturato. La volontà è salire al 4-5% per fine del 2025.

Successivamente, la “nuova” Sanlorenzo dotata di un’importante base produttiva, punterà ulteriormente sul fronte in oggetto: il target, entro il 2028, è raggiungere un valore dei “services” intorno al 10% del giro d’affari. Si tratta di obiettivi ambizioni i quali – nelle intenzioni della società -potranno essere centrati anche grazie all’impegno sul “refit”. Cioè: la manutenzione, ordinaria e straordinaria, della nave finalizzata a rimettere a nuovo, totalmente o parzialmente, la medesima imbarcazione.

Qui il gruppo, nel secondo trimestre, punta ad acquistare degli spazi a mare – nell’alto Tirreno – per potere aumentare proprio l’attività in oggetto. Il passaggio è importante. Anche perché il “refit”, analogamente al “charter”, permette di ampliare la base dei clienti. Quei clienti cui Sanlorenzo vuole offrire servizi sempre di più a 360°: da forme mirate di leasing o finanziamento fino a contratti per la manutenzione e la gestione del posto barca.

Già, la barca. L’innovazione rispetto alle imbarcazioni è fondamentale per l’attività aziendale. Qui, grazie a collaborazioni con player dell’energia e degli E-fuel, un focus è sull’uso di energia ecosostenibile. In tal senso, tra le altre cose, può ricordarsi che nel 2026 è previsto il varo del multiscafo da 20 Mt con propulsione ibrida a gasolio o idrogeno. Sempre nello stesso anno saranno consegnati a Sanlorenzo due motori, alimentati sia a gasolio che a metanolo verde, da montare su uno yacht da circa 50 Mt. Una nave la quale verrà varata due anni dopo, nel 2028. Insomma: l’innovazione è rilevante per Sanlorenzo. Tanto che, va ricordato, gli investimenti in R&D annui valgono il 2-3% dei ricavi.

IL PORTAFOGLIO ORDINI
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L’opzione delle barche a vela

Fin qua alcune considerazioni su servizi, innovazione e Asia pacifico. Altro elemento rilevante della strategia aziendale, però, è l’M&A. Il gruppo, in tempi recenti, ha realizzato diverse operazioni straordinarie. Nel Marzo scorso, ad esempio, ha acquisito il 49% di Sea Energy, realtà attiva nell’impiantistica elettrica ed elettronica navale. Inoltre, nel Maggio 2023, è arrivata al 66% di Duerre. Un’azienda, quest’ultima, che produce arredi di alto pregio per superyacht (oltre che per abitazioni, uffici o alberghi). Nei casi in oggetto si tratta di uno shopping mirato ad integrare verticalmente la filiera produttiva. Non mancano, tuttavia, altre finalità. Così, può ricordarsi, l’ampliamento del mondo dei servizi (Equinoxe) oppure l’espansione della stessa distribuzione diretta (Simpson Marine). Senza scordare, infine, che alcuni rumors di mercato indicano la possibilità di mosse che consentano a Sanlorenzo di diversificare nel settore delle barche a vela. Un’ipotesi rispetto alla quale la società non rilascia alcun commento.

RICAVI E DIVISIONI
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Al di là delle singole operazioni, il risparmiatore solleva però una questione. L’attività di M&A implica in sé il rischio di esecuzione e, quindi, la possibilità della diluizione dei margini. Il gruppo, pure conscio del tema, non condivide la preoccupazione. In primis, viene ricordato, l’approccio aziendale è improntato alla prudenza. Inoltre la società effettua una forte selezione dei potenziali target. Infine, sottolinea Sanlorenzo, da un lato, negli ultimi esercizi, sono state realizzate diverse operazioni straordinarie; ma, dall’altro, l’Ebitda margin reported è salito. Era il 16,2% nel 2021 ed è arrivato al 17,5% nel 2022. Sul 2023, poi, l’indicatore rettificato è previsto tra il 18,6 e il 18,8%. Insomma: il track record, afferma il gruppo, mostra la sua efficienza nell’integrazione delle realtà acquisite.

NOVE MESI A CONFRONTO
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Borsa e prospettive

A fronte di un simile contesto quali, allora, le dinamiche di Borsa e le prospettive contabili del gruppo Sanlorenzo? Rispetto al primo tema il titolo della società, a Piazza affari e da inizio anno, è in rialzo del 7,44% (chiusura al 14/11/2023). Il rapporto tra prezzo e utili prospettico sul 2023 è, secondo il terminale Bloomberg, di 15,4 volte. Si tratta di un valore inferiore a quelli degli ultimi 4 anni: in questo arco di tempo il P/e si è mosso tra il massimo di 25,6 (2021) e il minimo di 16,5 volte (2020).

Con riferimento, invece, alle stime sul 2023 Sanlorenzo, tra le altre cose, ribadisce: ricavi netti nuovo tra 830 e 850 milioni; l’Ebitda a 155-160 milioni e la Posizione finanziaria netta positiva a 135-145 milioni.

Più sul lungo periodo la società conferma, da un lato, la crescita media annuale dei ricavi ad un’alta singola cifra percentuale tra il 2023 e il 2025; e, dall’altro, l’Ebitda margin reported almeno del 19,5% (sempre al 2025).

L'andamento del titolo

L’analisi tecnica del titolo

L’analisi di Finlabo research

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