ServizioContenuto basato su fatti, osservati e verificati dal reporter in modo diretto o riportati da fonti verificate e attendibili.Scopri di piùIl report di Idealista

Affitti condivisi, in crescita offerta (+14%) e prezzi (+6%)

E’ la soluzione preferita da giovani e da chi ha redditi più fragili. Ma il canone medio ha raggiunto i 475 euro al mese e a Milano si arriva a 675. Secondo Idealista, affittare stanze è diventato molto più redditizio per i proprietari rispetto a concedere in locazione un intero appartamento.

di Laura Cavestri

3' di lettura

Conclusa la parentesi del covid - ma subentrata l’inflazione - torna l’appeal dell’appartamento in condivisione, nel tentativo di suddividere le spese e risparmiare sull’affitto. Tuttavia, l’aumento dell’offerta (+14% solo nell’ultimo anno) ma anche della domanda continuano a spingere i canoni, che sono saliti del 6%, portando la media a 475 euro al mese. Lo certifica l’ultimo rapporto di Idealista.

Il prezzo medio di 475 euro al mese è molto inferiore a quello che si paga per una stanza a Milano, dove tocca i 675 euro di media. Tra i capoluoghi più cari c’è Bologna con una richiesta media di 595 euro al mese, seguita da Venezia (560 euro), Firenze e Monza (525 euro entrambe), quindi Brescia e Roma rispettivamente con 520 e 500 euro. Con prezzi sotto la media nazionale troviamo Torino (450 euro) e Napoli (380 euro). In fondo alla graduatoria, Reggio Calabria è la città più economica per affittare una stanza, con un prezzo medio di 180 euro, seguita da Potenza e Benevento con 200 euro al mese.

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«Negli ultimi anni, il costo degli appartamenti in affitto è diventato sempre più oneroso, spingendo molti a considerare la condivisione dell’abitazione. Si tratta di una scelta adottata soprattutto dalle classi sociali più vulnerabili e dai giovani, perché consente di ridurre lo sforzo economico - spiega Vincenzo De Tommaso, portavoce di idealista -. In alcune città dinamiche come Milano, i prezzi delle stanze condivise stanno raggiungendo il limite della sostenibilità. A Milano, per esempio, i costi delle stanze condivise si stanno avvicinando a quelli dei monolocali, rendendo queste soluzioni meno appetibili rispetto a un affitto indipendente».
Secondo De Tommaso, «affittare stanze è diventato molto più redditizio per i proprietari rispetto a concedere in locazione un intero appartamento. Di conseguenza, in molti hanno colto l’opportunità, determinando un netto incremento dell’offerta di camere in appartamenti condivisi rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente».

Milano e Roma dominano. Ma crescono i capoluoghi di provincia

Milano e Roma rappresentano insieme il 50% dell’offerta nazionale di stanze in appartamenti condivisi, con Milano al 35% e Roma al 15 per cento. Altri mercati importanti sono Bologna (4,4%), Torino (3,8%), Padova (3,1%), Modena (2,5%), Firenze (2,2%) e Napoli (2%). Complessivamente, questi centri catalizzano i due terzi dell’offerta di stanze condivise a livello nazionale.

Il rapporto rivela che due terzi dei capoluoghi di provincia hanno registrato un aumento dell’offerta di camere disponibili rispetto all’anno precedente. Tra i mercati con almeno 50 annunci, Reggio Emilia ha guidato la crescita con un incremento del 102%, seguita da Forlì, dove l’offerta è raddoppiata (100%). Questi mercati, tradizionalmente caratterizzati da una bassa offerta, mostrano variazioni percentuali elevate anche con piccoli cambiamenti nel numero di stanze disponibili.

Tra i 17 mercati più dinamici, che rappresentano l’80% dell’offerta totale, Modena ha segnato l’aumento maggiore (74%), seguita da Palermo (49%), Cagliari (45%) e Milano (36%). Anche Padova (32%) e Napoli (25%) hanno superato il tasso di incremento medio nazionale che è stato del 14 per cento. Alcune città hanno visto una riduzione dell’offerta, tra cui Trento (-31%), Torino (-23%), Firenze (-14%), Brescia (-12%) e Roma (-4 per cento).

Domanda in evoluzione: un quadro diversificato

L’aumento significativo dell’offerta - spiega ancora il report di Idealista - è stato compensato da una domanda che ha continuato a crescere su scala nazionale, permettendo ai prezzi di mantenere un trend al rialzo. La pressione della domanda è rimasta pressoché stabile a livello nazionale, con una leggera flessione dell’1% rispetto all’anno precedente, ma con un incremento in 35 capoluoghi. Tra questi, Trieste ha registrato una crescita straordinaria del 450%, seguita da Bergamo (229%), Trento (154%), Monza (136%), Verona (106%) e Rimini (104 per cento).

Nei grandi mercati, il numero di persone interessate alle stanze è aumentato del 29% a Roma, del 28% a Torino e del 16% a Firenze. Bologna e Catania hanno registrato incrementi più contenuti, rispettivamente dell’8% e dell’1%. In controtendenza, Milano (-34%), Padova (-16%) e Napoli (-11%) hanno visto un calo significativo del volume delle visite.

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