Giovedì, 10 Ottobre 2024
Il vizio di leggere

Il vizio di leggere

A cura di Monica Brancato

Puttana o sposa? Il “Patriarcato for dummies” di Eugenia Nicolosi svela come le donne fingono

Quanta acidità e fattela na sc*pata” prendo spunto da questa frase che mi hanno detto giusto qualche giorno fa, per parlare di un libro che ho appena finito di leggere e che volevo leggere da un po’. Non è che abbiamo improvvisamente perso il senso dell’umorismo…è che siamo stanche, io di sicuro, anzi “mi siddiò” proprio e no! Non ho il ciclo.

Prendo spunto anche dal recente successo della cantautrice Giulia Mei che cono la sua “Bandiera” ha portato in tv in prima serata la voce di molte di noi. Un canto partigiano, come l’ha definito qualcuno, che dovremmo imparare a memoria. Patriarcato for dummies è un manuale per principianti, per chi si approccia per le prime volte alle tematiche di disparità genere e non solo.
In questo libro vengono toccati tutti i dogmi sui quali si basa il patriarcato (anche se per alcuni non esiste), spiega bene tutte (o quasi) le correnti del femminismo moderno, e con le quali pure io che non ho di certo approcciato ora ca questi argomenti faccio fatica a muovermi, perché a volte c’è un po’ di confusione. Ma non solo, ci sono testimonianze, ci sono le voci di chi porta avanti le battaglie di libertà e di uguaglianza. Voci che vengono dalla comunità LGBQT+, di non una di meno, di movimenti femministi, di autori e autrici che provano a sollevare i problemi che dopo il lockdown hanno acuito il gender gap, per raggiungere la parità di genere serviranno oltre 100 anni.

“[…]Ogni volta che conquistiamo un diritto e sconfiggiamo un mostro, davanti a noi si profila un altro livello, viene eretta da un’altra fortezza, difesa da un altro mostro[…] Noi in game over non andremo mai.[…]”

Si affronta il tema della maternità, della libertà di scegliere di abortire e di gestazione per altri e dell’educazione. Pensate a tutte le volte che abbiamo sentito dire: “non fare la femminuccia” come se esserlo fosse una nota di demerito. Si parla di donne che sono cancellate dalla storia nonostante abbiano fatto la storia, la toponomastica non vede le donne. Perché diciamocelo una volta per tutte, viviamo in un mondo a misura d’uomo, non è un mondo per donne. È l’uomo al centro di tutto.

All’interno del saggio ci sono molti spunti sui quali riflettere, molti riferimenti sui quali continuare a documentarsi, che creano una specie di effetto domino per cui finito di leggere questo libro, si sente l’esigenza di andare a trovare altro da leggere per affondare ancora di più nel limaccioso mare delle discriminazioni e nella brezza della lotta per i diritti delle minoranze, della comunità lgbqt+, dei disabili.  Se c’è una cosa che si mette subito in chiaro nel libro è: “prima di iniziare: nessuna odia i maschi anche se sarebbe facile farlo”.

Sarebbe bello che questo libro lo leggessero gli uomini, per capire che questo stato di cose non va bene nemmeno per loro, che “non si riconoscono come vittime di stereotipi o costrizioni” e invece lo sono. Sempre Nicolosi nel libro, spiega: “femminismo non è l'opposto di maschilismo ma contrasta il sessismo. Sì, va bene, faccio uno schemino. Baseline del maschilismo: il maschio è superiore alla femmina. Baseline del femminismo: nessuno è fisiologicamente superiore a nessun altro e occorre lavorare perchétutti lo sappiano”.

Ho sottolineato moltissimi passaggi del libro, e molti capitoli mi hanno colpito, ho imparato molto leggendo, ho scoperto la storia di Nino di Gennaro e Maria Di Carlo (Fufo e Fufa), e sono stata felice e orgogliosa di sapere che la nostra Sicilia, che Palermo, sia stata tra le prime città disobbedienti, tra le prime città ad avere l’arcigay.

Poi ancora si parla di donne e Res Publica, dell’otto marzo, del ruolo dei social media, dei nostri corpi che sono campi di battaglia per gli altri,  della rape culture e di numeri; rimarrete impressionati da quante donne sono state molestate, spintonate, aggredite verbalmente, fisicamente e stuprate e uccise.
“Ne è sicura? E lei cosa ha fatto per provocarlo?. Alle parole delle donne non si crede mai”

Alle donne in trappola nel dualismo puttana o sposa, ancora non viene riconosciuto il giusto merito sul posto di lavoro, si diventa “una donna a caso”, che non sanno più ridere alle battute (sessiste) siamo quelle che se la sono cercata pure se ci stuprano, pure se ci ammazzano. E cosi ci siamo abituate al patriarcato o siamo state indottrinate, come sottolinea l’autrice, così succede che: fingiamo. Fingiamo di non saper montare gli armadi Ikea, fingiamo di saperne meno del nostro partner o degli uomini in generale, fingiamo di non saper guidare, fingiamo di trovare divertenti serate noiose e battute scadenti e fingiamo gli orgasmi, così che lui possa dare prova della sua mascolinità…già.

“Gli uomini che vogliono definirsi femministi devono agire in società, trasformarla e renderla femminista. Lo devono fare però - e qui il nodo complicato - ascoltando e prendendo il pacchetto completo, farlo proprio e diffonderlo sfruttando la loro posizione di privilegi”. 

Il libro è breve ma come potete facilmente capire fornisce un sacco di spunti, e credetemi per ragioni di spazio e di fruibilità, mi sto contenendo dandovi un piccolo saggio di quello che ho letto e che, come dire, mi creano un certo “rivugghio”.
È stato pubblicato nel 2022 e posso garantirvi che poteva essere scritto anche l’altro ieri, perché purtroppo non è cambiato niente anzi se è possibile le cose sono pure peggiorate.

La casa editrice che ha in catalogo questo saggio è la Giulio Perrone editore casa editrice indipendente fondata nel 2005 da Giulio Perrone e Mariacarmela Leto che si occupa di narrativa contemporanea italiana e straniera, di letteratura di viaggio e biografie. Casa editrice riconoscibilissima  per la sua veste grafica, che continua a incentivare gli emergenti facendo un ammirevole lavoro di scouting, e che pubblica racconti e poesie. Vi segnalo la collana “passaggi di dogana” oltre che “le nuove onde” dove è inserito “patriarcato for dummies”, in catalogo troverete il bestseller di Paolo Di Paolo “Raccontami la notte in cui sono nato”.

Siete curiosi di saperne di più sull’autrice? 
Bene, Eugenia Nicolosi (einfattisi su instagram) è una giornalista, scrittrice e attivista femminista e del movimento Lgbtqia+. Fa parte di e lavora con diverse associazioni e organizzazioni che promuovono la parità di genere e la parità di diritti, fa divulgazione attraverso i social media, pubblicazioni e festival dedicati alla comunicazione e all'empowerment femminile. Collabora con Giulia - Giornaliste unite libere e autonome, Gaynet, Non una di meno, Arcigay RDT - Rete donne transfemminista e con l'Ordine dei Giornalisti definendo corsi di formazione sul linguaggio inclusivo e sulle narrazioni nei casi di cronaca legati a stupri e femminicidi.

Vi saluto così, con una frase di Fufo che Nicolosi ha riportato e chiarito:
“O si è felici o si è complici”. Cioè, “se non si è felici per chi disobbedisce alle oppressioni si è complici dell’oppressore”.
 

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