O mia bela Madunina: differenze tra le versioni

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'''''O mia bela Madunina''''' (in [[lingua italiana]] ''O mia bella Madonnina'') è una [[canzone]] composta in parole e musica da [[Giovanni D'Anzi]] nel [[1934]]<ref>{{Cita web|url=http://www.chieracostui.com/costui/docs/search/scheda.asp?ID=36|titolo=Chi era Costui - Scheda di Giovanni D'Anzi|accesso=2021-03-06}}</ref> e incisa da [[Renzo Mori]] nel [[1936]] sul disco a [[78 giri]] ''[[Veggia stazion/Madonina]]''<ref>{{Cita web|url=https://www.internetculturale.it/jmms/iccuviewer/iccu.jsp?id=oai%3A192.168.10.31%3A22%3ARM0200%3AIT-DDS0000056842000000&mode=all&teca=ICBSA|sito=internetculturale.it|titolo=Veggia stazion ; Madonina / Mori, tenore ; Orch. Olivieri|accesso=17 aprile 2024}}</ref>([[Disco "Grammofono"]], HN 1055<ref>{{Cita web|url=https://www.ildiscobolo.net/public/SCHEDE%20CANZONI/MADUNINA%20RENZO%20MORI.htm|sito=ildiscobolo.net|titolo=Renzo Mori Madunina|accesso=17 aprile 2024}}</ref>).
'''''O mia bela Madunina''''' (in '' '') è una [[canzone]] composta in parole e musica da [[Giovanni D'Anzi]] nel [[1934]]<ref>{{Cita web|url=http://www.chieracostui.com/costui/docs/search/scheda.asp?ID=36|titolo=Chi era Costui - Scheda di Giovanni D'Anzi|accesso=2021-03-06}}</ref> incisa da [[Renzo Mori]] nel 1936 [[78 giri]] ''Veggia stazion''<ref>{{Cita web|url=https://www.internetculturale.it/jmms/iccuviewer/iccu.jsp?id=oai%3A192.168.10.31%3A22%3ARM0200%3AIT-DDS0000056842000000&mode=all&teca=ICBSA|sito=internetculturale.it|titolo=Veggia stazion ; Madonina / Mori, tenore ; Orch. Olivieri|accesso=17 aprile 2024}}</ref>([[Disco "Grammofono"]], HN 1055<ref>{{Cita web|url=https://www.ildiscobolo.net/public/SCHEDE%20CANZONI/MADUNINA%20RENZO%20MORI.htm|sito=ildiscobolo.net|titolo=Renzo Mori Madunina|accesso=17 aprile 2024}}</ref>).


La [[Madonnina]] in questione è la [[statua]] dorata posta in cima al [[Duomo di Milano]] nell'anno 1774. Con il tempo questa canzone è diventata un brano simbolo del [[Milano|capoluogo]] [[Lombardia|lombardo]].
[[]] [[statua]] dorata posta in cima al [[Duomo di Milano]] 1774 tempo canzone è diventata .


== Come nasce la canzone ==
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Nel [[1934]] [[Giovanni D'Anzi]], milanese di origine meridionali, lavorava come [[pianista]] e cantante al ''Pavillon dorè'' di Milano. La città continuava ad assorbire forza lavoro dalle zone rurali di varie [[Regioni d'Italia|regioni]] della [[penisola italiana]] e, tra queste, dall'[[Italia meridionale]], quindi a D'Anzi capitava spesso di avere tra il proprio pubblico persone di origini meridionali che gli chiedevano di suonare canzoni della [[Canzone napoletana|tradizione napoletana]] o del [[Musica tradizionale italiana|sud Italia]]. Poco dopo, in una notte d'ottobre, compose questa canzone, che ha anche toni ironici. Scrisse e compose così ''Madonnina'', per la prima volta senza l'aiuto del suo [[paroliere]] di fiducia [[Alfredo Bracchi]]. Il testo della canzone è scritto in un [[Dialetto milanese|milanese]] a tratti un po' approssimativo, con qualche italianismo: per esempio il termine ''dominet'' (cioè "domini", voce del verbo "dominare") è inesistente nel dialetto ambrosiano.
Nel 1934 [[Giovanni D'Anzi]], milanese di origine meridionali, lavorava come [[pianista]] e cantante al Pavillon dorè di Milano. La città continuava ad assorbire forza lavoro dalle zone rurali di varie [[Regioni d'Italia|regioni]] della [[penisola italiana]] e, tra queste, dall'[[Italia meridionale]] D'Anzi capitava spesso di avere tra il proprio pubblico persone di origini meridionali che gli chiedevano di suonare canzoni della [[Canzone napoletana|tradizione napoletana]] o del [[Musica tradizionale italiana|sud Italia]]. Poco dopo, in una notte d'ottobre, compose questa canzone, . Scrisse e compose così ''Madonnina'', per la prima volta senza l'aiuto del suo [[paroliere]] di fiducia [[Alfredo Bracchi]]. Il testo della canzone è scritto in un [[Dialetto milanese|milanese]] a tratti un po' approssimativo, con qualche italianismo: per esempio il termine ''dominet'' (cioè "domini", voce del verbo "dominare") è inesistente nel dialetto ambrosiano.


Nell'aprile 2020 il titolo del brano nonché prima frase del ritornello, notissimo ai milanesi e non solo, è stato scelto dall'arcivescovo di Milano [[Mario Delpini]] per il titolo della sua lettera pastorale ''O mia bèla Madunina. Il coraggio della speranza in tempo di pandemia''.
Nell'aprile 2020 il titolo del brano nonché prima frase del ritornello, notissimo ai milanesi e non solo, è stato scelto dall'arcivescovo di Milano [[Mario Delpini]] per il titolo della sua lettera pastorale ''O mia bèla Madunina. Il coraggio della speranza in tempo di pandemia''.
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* 1981 – [[Squallor]] in ''Mutando''
* 1981 – [[Squallor]] in ''Mutando''
* 1997 – [[Luciano Tajoli]] in ''Luciano Tajoli canta I Grandi Autori Vol. 1''
* 1997 – [[Luciano Tajoli]] in ''Luciano Tajoli canta I Grandi Autori Vol. 1''
* 2018 – [[Antonella Ruggiero]] in "[[Quando facevo la cantante]]" - CD 1 "La canzone dialettale e popolare", eseguita dal vivo in piazza del [[Duomo di Milano]] con Arkè String Project, [[Mark Harris]] (pianoforte giocattolo), Ivan Ciccarelli (percussioni) e [[Renzo Ruggieri]] (fisarmonica).
* 2018 – [[Antonella Ruggiero]] in [[Quando facevo la cantante]] - CD 1 La canzone dialettale e popolare, eseguita dal vivo in piazza del [[Duomo di Milano]] con Arkè String Project, [[Mark Harris]] (pianoforte giocattolo), Ivan Ciccarelli (percussioni) e [[Renzo Ruggieri]] (fisarmonica).


== Note ==
== Note ==

Versione delle 11:29, 19 apr 2024

O mia bela Madunina
La statuta della Madonna che sovrasta il duomo di Milano che ha ispirato O mia bela Madunina
ArtistaRenzo Mori
Autore/iGiovanni D'Anzi
GenereFolk
StileCanzone popolare
Esecuzioni notevoliNanni Svampa, Antonella Ruggiero, Alberto Rabagliati, Raffaele Kohler
Data1934
Durata2 min : 43 s

O mia bela Madunina (in origine Madonina o La Madonina) è una canzone composta in parole e musica da Giovanni D'Anzi nel 1934[1]. Fu incisa da Renzo Mori nel 1936 su un 78 giri insieme a Veggia stazion[2](Disco "Grammofono", HN 1055[3]).

Il titolo (in italiano "O mia bella Madonnina") fa riferimento alla statua dorata posta in cima al Duomo di Milano nel 1774, uno dei simboli più noti della città. Col tempo la canzone è diventata anch'essa uno dei simboli di Milano.

Storia

Nel 1934 Giovanni D'Anzi, milanese di origine meridionali, lavorava come pianista e cantante al Pavillon dorè, una sala al piano interrato del teatro di varietà Trianon di Milano. La città continuava ad assorbire forza lavoro dalle zone rurali di varie regioni della penisola italiana e, tra queste, dall'Italia meridionale. A D'Anzi capitava spesso di avere tra il proprio pubblico persone di origini meridionali che gli chiedevano di suonare canzoni della tradizione napoletana o del sud Italia. Poco dopo, in una notte d'ottobre, compose questa canzone, e la eseguì a sorpresa al termine di uno spettacolo con repertorio partenopeo e romano.[4] Scrisse e compose così Madonnina, per la prima volta senza l'aiuto del suo paroliere di fiducia Alfredo Bracchi. Il testo della canzone è scritto in un milanese a tratti un po' approssimativo, con qualche italianismo: per esempio il termine dominet (cioè "domini", voce del verbo "dominare") è inesistente nel dialetto ambrosiano.

Nell'aprile 2020 il titolo del brano nonché prima frase del ritornello, notissimo ai milanesi e non solo, è stato scelto dall'arcivescovo di Milano Mario Delpini per il titolo della sua lettera pastorale O mia bèla Madunina. Il coraggio della speranza in tempo di pandemia.

Cover

Note

  1. ^ Chi era Costui - Scheda di Giovanni D'Anzi, su chieracostui.com. URL consultato il 6 marzo 2021.
  2. ^ Veggia stazion ; Madonina / Mori, tenore ; Orch. Olivieri, su internetculturale.it. URL consultato il 17 aprile 2024.
  3. ^ Renzo Mori Madunina, su ildiscobolo.net. URL consultato il 17 aprile 2024.
  4. ^ Andrea Pietrantoni, Milano e i teatri perduti: Trianon-Mediolanum, alle Maschere e Poliziano, su Sipario, 16 maggio 2016. URL consultato il 19/04/2024 (archiviato il 19 aprile 2024).

Bibliografia

  • Giovanni D'Anzi, Le canzoni milanesi, Milano, Curci, 1961.