Mariotto Segni

politico italiano (1939-)

Mariotto Segni detto Mario (1939 – vivente), professore universitario e uomo politico italiano.

  • [Gianfranco Fini] Con la sua fredda astuzia sembra il duca Valentino dei Borgia, che aspetta il logoramento del Cavaliere per proporsi come il vero leader della destra. (citato in Fabio Greggio, Fini: di tutta l'"erba" un "Fascio")
  • Il referendum servirebbe a dare una mossa e a spazzare via una classe politica inconcludente e pasticciona. [...] Siamo di fronte a politici mediocri che godono di enormi privilegi. Che si difendono e si autoproteggono. Il referendum può essere l'inizio non solo di una stagione di riforme, ma anche di un generale cambiamento della classe politica. (dall'intervista di Gianluca Roselli, «Col referendum via i politicanti», Libero, 5 dicembre 2007, p. 7)
Sette, 17 ottobre 2002
  • C'è un pezzo d'Italia che si sente orfano. Non se la sente di votare a sinistra per diecimila ragioni. Ma non si sente affatto rappresentato dalla Casa delle Libertà, perché rifiuta il berlusconismo. Questo pezzo d'Italia cosa fa? [...] A volte vota a sinistra solo per fare dispetto a Berlusconi, a volte si tura il naso e vota Casa delle Libertà. A volte se ne sta a casa.
  • Io sono un liberale, non sono di sinistra. Il pluralismo dell'informazione, l'Europa, sono tutte battaglie che dovrebbero essere della destra. Ma la destra oggi non è monopolizzata da Berlusconi, è posseduta da Berlusconi.
  • La Casa delle Libertà ha ripreso un'idea di cui io ero uno dei sostenitori, non l'unico naturalmente. E cioè che l'Italia è da troppo tempo oppressa da uno statalismo selvaggio, invadente, costoso, inefficiente, oppressivo. Che l'Italia ha bisogno di una grande opera di liberalizzazione. Ma la Casa delle Libertà fa poco di quello che dice, le privatizzazioni si sono fermate.
  • Ho fatto tutto quello che ho fatto dal nulla. Come cittadino, come parlamentare, sotto certi aspetti come rivoluzionario, perché è stata una rivoluzione. In politica ho il naturale istinto a fare delle cose, non a diventare qualcuno.
  • Mio padre mi disse: nessuno deve fare politica prima di avere una sua posizione di lavoro indipendente. Bisogna essere sempre in condizione di sbattere la porta. Per questo sono arrivato alla politica abbastanza grande.
  • [L'adulazione] Un grande sport nel quale gli italiani sono particolarmente bravi.
  • A volte è difficile distinguere l'adulazione dal consenso. Siamo presuntuosi, scambiamo manifestazioni di adulazione per manifestazioni di stima sincera.
  • Nessun dc è riuscito ad entrare nella vera stanza dei bottoni. Il berlusconismo ha travolto tutto.

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