Psusennes I

faraone egizio

Psusennes I (in greco Ψουσέννης) (... – 1001 a.C. o 993 a.C.) è stato un faraone della XXI dinastia egizia. Psusennes è l'ellenizzazione del suo nome originale, Pasibkhanu o Pasebakenniut (egizio: ḥor-p3-sib3-ḫˁỉ-<n>-niwt), che significa "L'Astro è apparso sulla città (di Tebe)", mentre il suo nome regale, Akheperra-Setepenamon, significa "Grandi sono le manifestazioni di Ra-Scelto da Amon"[2]. Fu figlio di Pinedjem I, Primo Profeta di Amon, e Duathathor-Henuttaui, figlia di Ramses XI e della regina Tentamon. Sposò la propria sorella Mutnodjemet. Regnò da Tanis per poco meno di un cinquantennio - dando prova di una notevole stabilità in un'epoca caotica come il Terzo periodo intermedio dell'Egitto[3].

Psusennes I, Pasibkhanu, Pasebakenniut[1]
Maschera funeraria di Psusennes I, in oro, scoperta da Pierre Montet nel 1940, Museo egizio del Cairo.
Signore dell'Alto e del Basso Egitto
In carica1047 a.C. o 1039 a.C. –
1001 a.C. o 993 a.C.
PredecessoreAmenemnesut
SuccessoreAmenemope
Altri titoliPrimo Profeta di Amon
Morte993 a.C.
SepolturaNRT III
Luogo di sepolturaTanis
DinastiaXXI dinastia egizia
PadrePinedjem I
MadreDuathathor-Henuttaui
ConiugiMutnodjemet
Uiai
FigliAmenemope, Ankhefenmut, Isitemkheb C
ReligioneReligione egizia

Sepoltura

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Pierre Montet scoprì la tomba (NRT III) di Psusennes I, a Tanis, nel 1940[4]. La sua tomba è tra le poche sepolture ritrovate intatte; insieme al sovrano vi furono sepolti anche la regina Mutnodjemet, i figli Amenemope e Ankhefenmut e il generale Uendjebauendjed. In seguito nell'anticamera furono trasferite anche le mummie di Psusennes II e Siamon, oltre al sarcofago di Sheshonq II. Purtroppo, a causa dell'umidità del Basso Egitto, la maggior parte dei materiali deperibili era ormai scomparsa o estremamente danneggiata, fato a cui non andò incontro la tomba di Tutankhamon, nel clima secco dell'Alto Egitto.

 
Dettaglio del sarcofago argenteo di Psusennes I, Museo egizio del Cairo

La magnifica maschera funeraria di Psusennes I è in oro e lapislazzuli, con occhi e sopracciglia in vetro nero e bianco[5]; a differenza di quella di Tutankhamon, non reca iscrizioni[6]. Definita "uno dei capolavori del tesoro di Tanis"[7]; oggi si trova nel Museo egizio del Cairo, nella stanza n°2. È larga 38 centimetri e alta 48 centimetri.

«Le dita delle mani e dei piedi [del faraone] furono coperte da ditali d'oro, e fu sepolto con sandali d'oro ai piedi. I ditali delle mani sono i più elaborati mai scoperti, con unghie scolpite. Ogni dito recava un elaborato anello d'oro con lapislazzuli o altre pietre semi-preziose.»

Il sarcofago esterno e quello mediano[9] di Psusennes I furono riciclati da sepolture precedenti nella Valle dei Re, attraverso una spoliazione delle ricchissime tombe del Nuovo Regno attuata normalmente dai regnanti durante il Terzo periodo intermedio. Un cartiglio sul robusto sarcofago in granito indica che tale oggetto conteneva originariamente la salma di Merenptah, tredicesimo figlio e immediato successore di Ramses II[6]. La salma di Psusennes I fu infine rinchiusa in un sarcofago, creato appositamente per lui[6], interamente in argento con inserti d'oro[10]. Dal momento che in Egitto l'argento era assai più raro dell'oro, il feretro argenteo di Psusenne I costituisce "una sontuosa sepoltura di grande ricchezza negli anni del declino dell'Egitto"[10].

Douglass Derry, che lavorò come capo del Dipartimento di Anatomia dell'Università del Cairo, esaminò lo scheletro di Psusennes I nel 1940, determinando che il sovrano morì in età avanzata[11]. Ebbe anche modo di notare che la dentatura del re era molto cariata e rovinata, con un ascesso che aveva lasciato un buco nel palato; inoltre scoprì che il faraone soffriva di una grave artrite, che probabilmente lo rese semi-paralizzato negli ultimi anni di vita[12].

 
Collare d'oro di Psusennes I, Museo egizio del Cairo

La durata precisa del regno di Psusennes I è sconosciuta, dal momento che copie differenti della fondamentale opera storiografica (Aigyptiakà) di Manetone gli attribuiscono variamente 41 o 46 anni di regno. Alcuni egittologi hanno proposto di elevare la possibile durata del regno a 51 anni, in base a iscrizioni coeve menzionanti un 48º e un 49º anno di regno di un sovrano anonimo nell'Alto Egitto. D'altronde, l'egittologo tedesco Karl Jansen-Winkeln ha suggerito di ascrivere questi ritrovamenti al "pontificato" di Menkheperra, Primo Profeta di Amon, per cui è esplicitamente documentato un 48º anno in carica[13]. Jansen-Winkeln ha osservato che

«nella prima metà della XXI dinastia, i Sommi Sacerdoti Herihor, Pinedjem I e Menkheperra hanno attributi e titoli regali, in misure diverse.[14]»

mentre i primi tre faraoni che regnarono da Tanis - e cioè Smendes I, Amenemnesut e lo stesso Psusennes I - non sono quasi mai menzionati come tali nell'Alto Egitto, con l'eccezione di un graffito e una stele di pietra per Smendes[15]. Per contro, il nome dei successori di Psusennes I - Amenemope, Osorkon il Vecchio e Siamon - appaiono di frequente su monumenti e reperti dell'Alto Egitto, mentre il Sommo Sacerdote di Tebe, Pinedjem II, contemporaneo a questi ultimi tre sovrani, non si attribuì alcun titolo o protocollo regale[16]. Quindi, due distinte attestazioni di un "49º anno" a Tebe e a Kôm Ombo[17] potrebbero essere riferibili al Primo Profeta di Amon allora in carica a Tebe, Menkheperra, invece che a Psusennes I. La lunghezza del regno di Psusennes I è stata stabilita di 46 anni dagli autori dell'Handbook to Ancient Egyptian Chronology[18]. I rapporti tra Psusennes I e il Sommo Sacerdote di Tebe, di potere pari al suo, dovettero essere cordiali nel corso del suo lungo regno, dal momento che il Sommo Sacerdote Nisubanebdjed (chiamato anche Smendes II) donò a Psusennes I alcuni preziosi oggetti funebri, rinvenuti nella sua tomba. Nel corso del suo lungo regno, Psusennes I fece erigere le mura di cinta del Grande Tempio di Tanis, dedicato ad Amon, Mut e Khonsu[19].

Galleria d'immagini

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Titolatura

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Titolo Traslitterazione Significato Nome Traslitterazione Lettura (italiano) Significato
G5
ḥr Horo
E1
D43
mD37
D37
imn
n
wsrf
F39
Z7
sN28
D36
mR19t
O49
 
k3 nḫt m dd imn wsr f3w sḫ՚j m w3st Ka-nekhet-emdedamon Userfau sekhaemuaset Toro possente, ?, che appare in Tebe
G16
nbty (nebti) Le due Signore
G36
r
mn
n
W24W24W24mip
t
Q1Z2
O49

nbF9F9G45f
N19

N21N21V29 t M23N5mW19p t
N1
wr mnw m ipt swt
nb phtj wˁf tawy
w3h nsyt mi rˁ m pt
Grande e imponente a Karnak
signore potente protettore e re delle Due Terre
come Ra signore del cielo
G8
ḥr nbw Horo d'oro
F36L1
Z2
D46
r
D43
T10
t
Z2
Z2
Z2

V15
D46
mm&f S42 m N19
N18
N21 N21 nb
Z2
sm3 ḫprw dr - pdt 9
iti m sḫm=t t3wy nbw
Colui che unisce i viventi, che sconfigge i nove archi (i nemici dell'Egitto),
che con la sua forza conquista tutte le terre
M23
X1
L2
X1
nsw bjty Colui che regna
sul giunco
e sull'ape
 
N5O29L1C12U21
n
 
ˁ3 ḫpr rˁ stp.n imn Akheperra setepenamon Grandi sono le manifestazioni di Ra, scelto da Amon
G39N5
s3 Rˁ Figlio di Ra
 
imn
n
U7G40N14 N28
n
O29
 
p3 sb3 ḫ՚j njwt mr imn Pasebakhaienniut meriamon L'astro è apparso sulla città (di Tebe), amato da Amon
  1. ^ Pasebakhenniut
  2. ^ Peter Clayton, Chronicle of the Pharaohs, Thames & Hudson Ltd, 1994., p.178.
  3. ^ Psusennes, the Silver Pharaoh with riches that rivalled those of Tutankhamun
  4. ^ Bob Brier, Egyptian Mummies: Unravelling the Secrets of an Ancient Art, William Morrow & Company Inc., New York, 1994. p.145.
  5. ^ Lorna Oakes, Pyramids, Temples and Tombs of Ancient Egypt, Hermes House, 2003. p. 216.
  6. ^ a b c Sarcophagus and Mummy of Psusennes I, su ib205.tripod.com. URL consultato il 7 febbraio 2017.
  7. ^ Alessandro Bongioanni & Maria Croce (ed.), The Treasures of Ancient Egypt: From the Egyptian Museum in Cairo, Universe Publishing, 2003. p.422.
  8. ^ Brier, pp. 146-7.
  9. ^ Granite anthropoid sarcophagus of Psusennes I, su www.ancient-egypt.co.uk. URL consultato il 7 febbraio 2017.
  10. ^ a b Christine Hobson, Exploring the World of the Pharaohs: A complete Guide to Ancient Egypt, Thames & Hudson 1987. p. 123.
  11. ^ Douglass E. Derry, Annales du Service des Antiquités de l'Égypte" Vol. 40 (1940), pp. 969-970.
  12. ^ Brier, p. 147.
  13. ^ Karl Jansen-Winkeln, ZAS 119, p.26.
  14. ^ Karl Jansen-Winkeln, "Dynasty 21" in Erik Hornung, Rolf Krauss, & David Warburton (a cura di), Handbook of Ancient Egyptian Chronology (Handbook of Oriental Studies), Brill: 2006, p.226-7, 229.
  15. ^ Karl Jansen-Winkeln, "Dynasty 21" in Erik Hornung, Rolf Krauss, & David Warburton (a cura di), Handbook of Ancient Egyptian Chronology (Handbook of Oriental Studies), Brill: 2006, p.226-7, 229.
  16. ^ Hornung, Krauss & Warburton, p.229.
  17. ^ K.A. Kitchen, The Third Intermediate Period in Egypt (1100-650 BC), III ed. (Aris & Philips, 1996), pp. 421, 573.
  18. ^ Hornung, Krauss & Warburton, p.493.
  19. ^ Nicolas Grimal, A History of Ancient Egypt, Blackwell Books 1992. pp. 315-7.

Bibliografia

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  • Nicolas Grimal, Storia dell'antico Egitto, 5ª ed., Roma-Bari, 2003, pp. 404-410.

Voci correlate

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Collegamenti esterni

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